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CRE-GREST 2009 Campoli Vp Firenze

DA LUNEDI 15 GIUGNO a DOMENICA 28 GIUGNO

Carissimi, l’estate, porta con sé le tante aspettative circa l’esperienza del Cre-Grest. Un’avventura che si rinnova continuamente, ma che si propone sempre e comunque come momento educativo, aggregativo e di crescita per tutti coloro che ne prendono parte: dai bambini, i primi fruitori, agli adolescenti che sempre più acquistano responsabilità, fino ai giovani che insieme ai don e agli adulti hanno l’importante compito di organizzare l’importante evento estivo. Il tema mai come quest’anno ci chiede di metterci in gioco, di uscire dagli schemi e rinnovare l’entusiasmo per il cammino: alzare lo sguardo in alto, verso il cielo, per riscoprirci ancora capaci di stupore e meraviglia davanti all’infinito. Un infinito che non opprime, ma ci avvolge; un’immensità che non è vuota, ma che anzi permette ancora una volta di “fare casa” insieme imparando a condividere e ad aiutarci gli uni gli altri. Il cielo, così grande e unico, in costante dialogo con noi e con la terra. Il cielo così immenso e ricco da far sentire l’uomo piccolo, ma allo stesso tempo si offre al suo sguardo: l’uomo è capace di contemplarlo, di chiamarlo per nome, di contenerlo tutto.


GUARDA IL CIELO E CONTA LE STELLE

È il sottotitolo del Cregrest 2009, che segna la direzione, non solo da dare al nostro sguardo, ma anche ai cuori e al pensiero lieve di una calda estate. Un sottotitolo che ci è suggerito dal libro della Genesi, ma che è anche un gesto spontaneo quando ci ritroviamo all’aperto di notte e la volta celeste, ormai quasi nera, fa volgere gli occhi al cielo. Quella che segue è una riflessione intorno al tema che non vuole avere nulla di sistematico, se non la passione per i nostri ragazzi: per gli adolescenti che si impegnano a fare gli animatori e per i bambini e i preadolescenti che vengono tutti i giorni a riempire di suoni, colori, odori, a riempire di vita i nostri oratori.

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tutte le informazioni sul tema del GREST 200 le trovi su:

www.cregrest.it

Guarda il cielo e conta le stelle, (se riesci a contarle).
È il sottotitolo del Cregrest 2009, che segna la direzione, non solo da dare al nostro sguardo, ma anche ai cuori e al pensiero lieve di una calda estate. Un sottotitolo che ci è suggerito dal libro della Genesi, ma che è anche un gesto spontaneo quando ci ritroviamo all’aperto di notte e la volta celeste, ormai quasi nera, fa volgere gli occhi al cielo. Quella che segue è una riflessione intorno al tema che non vuole avere nulla di sistematico, se non la passione per i nostri ragazzi: per gli adolescenti che si impegnano a fare gli animatori e per i bambini e i preadolescenti che vengono tutti i giorni a riempire di suoni, colori, odori, a riempire di vita i nostri oratori.

Cosa sono le stelle?
Lasciamo inizialmente sullo sfondo il testo biblico con la vicenda di Abramo e facciamo gli uomini moderni. Cosa sono le stelle? Sono sfere infuocate, continue esplosioni di elementi, indomiti vulcani a tutto tondo che ci collocano nello spazio e ci comunicano con i loro raggi. Segnali lontani che giungono da un altrove non solo spaziale, ma anche temporale e che ci danno coordinate astronomiche. Ancora: secondo la teoria del Big Bang abbiamo, materialmente, tutti la stessa origine: siamo anche noi della stessa materia delle stelle, siamo polvere di stelle. Le conoscenze scientifiche dilatano lo sguardo, ma, se ascoltate bene, ampliano anche la poesia, anzi, ci fanno scoprire che i poeti c’erano già arrivati da tempo a certi misteri dell’universo, per un’altra via: quella del cuore e della contemplazione.

Un cielo sproporzionato
Allora anche nel 2009 è possibile guardare il cielo (malgrado l’inquinamento luminoso delle nostre città!) e contare le stelle e scoprirle infinite e noi piccoli e finiti di fronte a tanta abbondanza. Le stelle sopra di noi, così tante e così lontane, non ci schiacciano nella nostra pochezza: siamo piccoli, ma siamo i soli a poterle guardare (per quanto ne sappiamo). L’uomo così piccolo, eppure così capace di percepire e immaginare l’infinito: che meraviglia! Guardare lontano, molto lontano, ci fa giungere fino alle stelle e ci fa tornare a noi con uno sguardo diverso, con una consapevolezza cambiata: guardare lontano ci educa a un’umiltà equilibrata, in bilico tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo che ci abitano. Davide, il cantore, così intona: “Se guardo la luna, il cielo e le stelle…” Per guardare le stelle ci vuole un po’ di buio, un po’ di coraggio e molta pazienza. Alcune si vedono subito, altre hanno bisogno che il nostro occhio si abitui a scrutare la notte che non è solo nera. Guardare il cielo è una continua scoperta perché il cielo cambia sopra di noi: si muove, mentre noi ci muoviamo.

I racconti del cielo
Le stelle, infinite, sono però uniche, tant’è che ciascuna ha un suo nome: non si confondono nel cielo, ma si lasciano riconoscere. Gli uomini da sempre chiamano per nome le stelle, come se fossero familiari e non distanti anni luce e danno nomi terrestri a queste meraviglie del cielo! Ne conosciamo davvero pochi di questi nomi di stelle e ancor meno sappiamo riconoscerle: è per questo che il cielo ci appare così lontano e sconosciuto. Non accontentandosi di nominare le stelle, gli uomini hanno immaginato dei fili invisibili, dei ponti, che le collegano: sono così nate le costellazioni. Guardando le stelle si può disegnare con la fantasia: si possono vedere dei pesci, un toro, due orse. Quanti racconti custodisce il cielo! Quanti racconti sa ascoltare e inventare l’uomo!

La promessa del cielo
Nel libro della Genesi è Jhwh che ordina ad Abramo di guardare il cielo e contare le stelle. Abramo ha lasciato la sua terra, il suo clan e si è avventurato in una terra sconosciuta. Abramo ha tutto il proprio passato alle spalle, il presente è incerto, il futuro sembra impossibile perché non ha figli. Eppure niente è impossibile a Dio e le stelle, nel loro splendore, testimoniano la grandezza del creato e di chi le ha illuminate nel cielo. Il futuro sarà abbondante, pieno di speranza, perché è nel cielo, infinito ed eterno, che ne è custodita la promessa.



Conta le stelle

Inno del Grest

Sopra un aereo puoi vedere il mondo

in uno sguardo una città

Sopra d’un monte puoi sentire il vento

l’eco della voce che va…

Ma ancora più su (ancora più su)

nel cielo puoi guardare (ancora più su)

le stelle puoi contare (ancora più su),

lasciarti un po’ incantare,

farti un tuffo nell’immensità.

Durante il giorno puoi sentire il fuoco:

sole che riscalda la via

Sempre lì in alto freddo e

caldo bianco luna che ti guarda e che sa…

Ma ancora più su

nel cielo puoi guardare (ancora più su)

le stelle puoi contare (ancora più su),

lasciarti un po’ incantare,

farti un tuffo nell’immensità.

Che bello stare con il naso all’in su,

salpare col veliero in mezzo al blu’,

trovarci quello che ti piace di più,

conta le stelle anche tu (conta le stelle anche tu).

Che bello stare con il naso all’in su,

salpare col veliero in mezzo al blù,

trovarci quello che ti piace di più,

conta le stelle anche tu (conta le stelle anche tu)

conta le stelle anche tu. Na na na…

Ma ancora più su (ancora più su)

nel cielo puoi guardare (ancora più su)

le stelle puo

i contare (ancora più su),

lasciarti un po’ incantare,

farti un tuffo nell’immensità.

Che bello stare con il naso all’in su,

salpare col veliero in mezzo al blu’,

trovarci quello che ti piace di più,

conta le stelle anche tu (conta le stelle

anche tu).

Che bello stare con il naso all’in su,

salpare col veliero

in

mezzo al blu’ ,

tr

ovarci quello che ti piace di più,

c

onta le stelle anche tu (conta le stelle anche tu).

C

he bello stare con il naso all’in su,

sal

pare col veliero in mezzo al blu’ ,

trovarci quello che ti piace di più,

conta le stelle anche tu (conta le stelle anche tu)

cont

a le stelle anche tu. Na na na… Na na na…

Conta le stelle anche tu

(conta le stelle anche tu, conta le stelle anche tu)

conta le stelle anche tu!




1 commento:

Anonimo ha detto...

"Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita / la luna e le stelle che tu hai fissate / che cosa è l'uomo perché te ne ricordi / e il figlio dell'uomo perché te ne curi?". Le parole del Salmo 8 sono un invito ad alzare lo sguardo verso il cielo, per riscoprirci ancora capaci di stupore e di meraviglia davanti all’infinito: un infinito che non opprime, ma avvolge l'uomo; un’immensità che non è vuota, ma anzi permette di "fare casa insieme" imparando a condividere e ad aiutarsi.

Ed è proprio la meraviglia il filo conduttore di Nasinsù. Guarda il cielo e conta le stelle, sussidio pensato e realizzato dalla Commissione Estate di ODL e adottato anche dal NOI Lombardia. Ai bimbi più piccoli si chiederà di insegnare ai più grandi la meraviglia che nasce dalle cose di ogni giorno; ai ragazzi di fare esperienza di nuova meraviglia, rinunciando a credere di sapere sempre tutto; agli animatori di interrogarsi circa la propria meraviglia e di recuperarla come stile di vita; infine all’oratorio e alla comunità si chiederà di meravigliarsi di quanta bellezza c’è in cielo e sui volti dei ragazzi che frequentano l'attività estiva. Perché, fra le meraviglie del creato, brilla proprio l'uomo, con la sua capacità di comprenderle tutte.

La proposta a livello di sussidiazione si divide in due manuali: un manuale per i coordinatori, contenente spunti e suggerimenti per aiutare il gruppo animatori a crescere e a formarsi, con indicazioni di metodo e riflessioni pastorali; un manuale per gli animatori suddiviso in tre parti: un’agenda che inizia ad aprile e termina ad ottobre, per segnare appuntamenti, incontri di formazione in preparazione al Grest, feste... nonché un planning per la programmazione concreta delle settimane; un vero e proprio percorso di formazione con test, dinamiche, giochi, testi per riflettere; un sussidio che contiene materiale per le attività del grest (storia, giochi, laboratori, pre ado....).